14 July 2017

Pronto Soccorso Tartarughe

Nei mesi estivi non è raro veder galleggiare in mare esemplari di tartaruga Caretta caretta. Questi rettili, che compiono lunghi viaggi durante l’inverno per cercare lidi più temperati, amano in estate riposarsi al sole a pelo d’acqua.

Nonostante l’apparenza, non sempre si trovano in difficoltà e, quindi, non sempre devono essere raccolti e consegnati alle autorità competenti. Anche perché il prelievo e la detenzione delle tartarughe marine possono far incorrere in sanzioni penali e pecuniarie!

Attenzione dunque a questi elementi, che rappresentano invece dei campanelli d’allarme:

  • filo di nylon da pesca ai lati della bocca: possono indicare la presenza di ami nella cavità boccale o nel tratto digerente;
  • reti da pesca: possono causare ferite, mutilazioni o, nel peggiore dei casi, il soffocamento degli animali;
  • materiale in plastica che fuoriesce dalla bocca o dalla cloaca: segnala l’ingestione di corpi estranei;
  • ferite evidenti, quasi sempre sul carapace o sul capo: sono dovute allo scontro traumatico con imbarcazioni a motore;
  • fiocinata: derivante dall’uso improprio di fucili subacquei;
  • spiaggiamento: la tartaruga marina si spinge sul litorale esclusivamente per deporre le uova; in caso contrario, il suo avvistamento sotto costa è dovuto a patologie varie e a eventuali traumi.

 

In questi casi è necessario un intervento tempestivo, avvisando la Capitaneria di Porto o il Corpo Forestale dello Stato (numero verde 1515).

Che cosa fare nell’attesa dell’arrivo delle autorità competenti? Mantenere l’animale all’ombra e bagnato, con l’ausilio per esempio di uno straccio umido (solo le narici dovranno rimanere aperte per permettergli la respirazione), ed evitare sbalzi di temperatura.

Una volta consegnata alle autorità, la tartaruga sarà trasferita in una struttura adatta a curarla. L’Acquario di Genova, ad esempio, possiede delle accoglienti vasche curatoriali, dove gli animali raccolti vengono sottoposti dallo staff veterinari a tutte le analisi di routine. Una volta attestato il buono stato di salute, le tartarughe vengono prima marcate – applicando alla pinna natatoria sinistra una targhetta metallica in dotazione all’Acquario nell’ambito del Coordinamento Nazionale Tartarughe Marine – e poi rilasciate in mare aperto non appena tornate in salute alla presenza della Capitaneria di Porto e del Corpo Forestale dello Stato.

Questo sistema di marcatura permette, qualora l’animale venisse riavvistato, di acquisire dati preziosi sulla biologia e sul comportamento di questa specie (tasso di crescita, direttrici migratorie nel Mediterraneo e transoceaniche, ecc.).