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Le nidificazioni di <br>tartaruga <i>Caretta caretta</i> in Liguria

Le nidificazioni di
tartaruga Caretta caretta in Liguria

26/07/2024

Nel 2021, è stato rinvenuto il primo nido documentato di Caretta caretta in Liguria 

Da allora, si è costituito il Gruppo Ligure Tartarughe – GLIT – costituito da Acquario di Genova, coordinatore, Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ligure – settori Centro del Mare e Biodiversità, Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta e Università di Genova - Distav con l’obiettivo di gestire e studiare le nidificazioni di questa specie, promuovere azioni di sensibilizzazione e informazione sulla corretta procedura di gestione di questo tipo di eventi, con la collaborazione delle associazioni ed enti attivi sul territorio.
 

Gli eventi di nidificazione in Liguria
Ad oggi, si sono registrati sette eventi: nel 2021 a Finale Ligure (SV), nella spiaggia del Castelletto di San Donato dove, nel settembre 2021 erano state individuate tre piccole tartarughe marine, dopo il momento della schiusa; nel 2022 a Levanto (SP), sulla spiaggia libera, dove nella notte del 15 luglio un gruppo di ragazzi aveva assistito all’uscita dal mare di un esemplare di tartaruga e due guardie giurate, avvertite dai ragazzi stessi, avevano assistito alla deposizione, con conseguente allerta delle istituzioni e avvio della procedura di messa in sicurezza e monitoraggio del nido fino all’apertura dello stesso con il ritrovamento di 117 uova risultate poi alle analisi non feconde; nel 2024 a Laigueglia (SV) dove, nella notte tra il 19 e il 20 giugno, una guardia giurata di turno assistito alla deposizione delle uova di un grosso esemplare di tartaruga sulla battigia dei Bagni Diana, ad Arma di Taggia (IM)dove, nella mattina del 27 giugno una bagnante ha notato le tipiche impronte sulla sabbia lasciate nella notte da una Caretta caretta che ha scelto la spiaggia nei pressi dei bagni Piccolo Lido per fare il proprio nido e la mattina del 21 luglio ad Alassio è stata vista una tartaruga mentre deponeva sotto un lettino dei bagni Londra e poi tornava in mare. Nel mese di agosto si sono registrate altre due nidificazioni: a Finale Ligure il 2, quando è stata avvistata  presso i bagni Boncardo una tartaruga che stava ultimando la deposizione, e nella serata del 13 a Pietra Ligure  dove un'altra Caretta caretta ha deposto presso lo stabilimento Iguana Beach.

La gestione dei nidi
Per la gestione dei nidi del 2024, il GLIT si sta avvalendo anche della collaborazione dell’Associazione Delfini del Ponente, già attiva in zona sul tema in accordo con il GLIT, per avviare il monitoraggio del nido e le azioni di divulgazione e informazione della cittadinanza, condividendo il vademecum preparato per la gestione di questi eventi.

Il GLIT coordina le attività tecnico-scientifiche da svolgere sul territorio coinvolgendo il Comune, i gestori dei bagni e le associazioni attive sul territorio. Dopo 40 giorni dalla deposizione viene effettuato il presidio pre-schiusa con sopralluoghi, analisi dei dati di temperatura della sabbia, previsioni di schiusa in base agli algoritmi pubblicati per la specie, successiva preparazione del corridoio fino alla battigia, gestione delle luci urbane e organizzazione del presidio ha 24h.

Le uova deposte sotto la sabbia, normalmente a una profondità di 30-50 cm nella camera di incubazione si sviluppano a una velocità dipendente dalla temperatura. I datalogger posti sotto la sabbia in prossimità del nido forniscono i dati necessari per stimare il periodo di schiusa in base alla Temperatura media fino al 36° giorno dopo la deposizione.

Il primo segnale di schiusa è la formazione del cono di schiusa, un avvallamento di circa 20 cm al centro del nido da cui emergeranno le piccole tartarughe entro circa 24h. Nella fase di emersione - solitamente nelle ore notturne - i volontari autorizzati sorveglieranno il percorso, misurando e contando le tartarughe. Durante l’emersione è importante che nessuno si avvicini al corridoio di protezione e che non vengano accese luci/flash per non disturbare i piccoli.

 

Il nido a Laigueglia
Le nidificazioni di <br>tartaruga <i>Caretta caretta</i> in Liguria
Aggiornamento del 10/09: Termina ufficialmente il nido di Caretta caretta a Laigueglia che ha portato alla nascita di 110 esemplari, con una percentuale di schiusa e di successo pari al 92,5%.
Aggiornamento del 02/09: Sono 104 complessivamente i piccoli di tartaruga Caretta caretta usciti dal nido dei Bagni Diana di Laigueglia, negli ultimi 10 giorni.
Nella notte tra il 19 e il 20 giugno 2024 intorno alle 00.45, una guardia giurata di turno ha notato un grosso esemplare di tartaruga sulla battigia dei Bagni Diana che scavava una buca per deporre le uova. Dopo che l’esemplare ha terminato la deposizione, durata all’incirca 4 ore, ed è tornato in mare, è stata allertata la Guardia Costiera che ha delimitato l’area, avvertito il gestore dei bagni, Mimmo Giraldi, contattato gli esperti del GLIT e l’associazione Delfini del Ponente.

La mattina del 20 giugno i biologi di Acquario di Genova e Arpal, si sono recati in loco per un sopralluogo, insieme all’Associazione Delfini del Ponente, hanno verificato la posizione del nido, a 7,5 metri dalla battigia, confermato la presenza delle uova, posizionato un datalogger per la registrazione della temperatura, prelevato un campione di sedimento, che è stato analizzato da Arpal, e condotto un’azione di formazione e sensibilizzazione di tutti i soggetti presenti. SU posto erano presenti anche la Guardia Costiera e l’amministrazione comunale.

Il 24 agosto, alle ore 6:45 circa, nel nido sorvegliato h 24 dai biologi e volontari di Delfini del Ponente in coordinamento e costante contatto con il Gruppo Ligure Tartarughe, si è formato il caratteristico cono che rappresenta il primissimo step della possibile schiusa delle uova. 

Intorno alle ore 5 della notte tra il 27 e il 28 agosto, dopo circa 72 ore dalla formazione del cono, hanno iniziato a fuoriuscire i primi esemplari. Nella prima notte sono uscite 43 tartarughe cui sono seguiti, a varie riprese nei giorni successivi e fino al 4 settembre, altri esemplari, per un totale di 104 nati.

Nel tardo pomeriggio del 9 settembre, i biologi e veterinari del GLIT hanno aperto il nido e hanno trovato 119 uova di cui 110 schiuse, 4 con embrioni non arrivati alla schiusa e 5 vuote. Alla luce di questi dati, il risultato del nido è di 110 esemplari nati con una percentuale di schiusa e successo pari al 92,5%.

Il nido ad Arma di Taggia
Le nidificazioni di <br>tartaruga <i>Caretta caretta</i> in Liguria
Nella mattina del 27 giugno 2024 la signora Federica Turco, che transitava nei pressi dello stabilimento balneare Piccolo Lido, ha notato delle forme anomale sulla sabbia vicino alle sdraio ed ha capito, grazie alle informazioni divulgate in merito, che poteva esserci la presenza di un nido di tartaruga.

Gli esperti del Gruppo Ligure Tartarughe Marine, insieme all’associazione Delfini del Ponente si sono recati sul posto ed hanno verificato l’effettiva presenza del nido. Sul posto erano presenti anche l’amministrazione comunale e la Guardia Costiera.
È stato posizionato un datalogger per la registrazione della temperatura e i biologi Arpal hanno prelevato un campione di sedimento.

Nel nido a partire dagli ultimi giorni di agosto, sono stati effettuati i preparativi in vista della possibile schiusa delle uova.
In quei giorni, i biologi del GLIT – Acquario di Genova, coordinatore, Arpal, Università di Genova e Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Val d’Aosta – insieme  all’Associazione Delfini del Ponente hanno predisposto il corridoio ombreggiato per facilitare la strada dal nido alla battigia che gli eventuali piccoli esemplari dovranno percorrere per fare il loro primo ingresso in mare e spianato la superficie sabbiosa dell’area del nido in modo da poter individuare più facilmente il cono di schiusa che normalmente si forma poco prima dell’uscita dei primi esemplari.
Dal 31 agosto, è iniziato anche il monitoraggio h24 che coinvolgerà, oltre agli esperti, anche i biologi e i volontari dell’Associazione Delfini del Ponente.
Grazie alla collaborazione di Quarto Quadrante, associazione culturale subacquea di Arma di Taggia che si occupa da oltre 20 anni di salvaguardia del mare, da domenica 1 settembre verrà installata una webcam che è collegata in diretta streaming al nido ogni sera dalle ore 19.30 alle ore 8 del mattino su www.quartoquadrante.it. Questo consente anche a chiunque di partecipare a distanza al monitoraggio e all’eventuale schiusa.
 

Nella notte tra il 5 e il 6 settembre, intorno alle ore 22:50, alla presenza dei biologi e dei volontari di Delfini del Ponente in turno di monitoraggio, circa 40 piccoli esemplari di Caretta caretta sono sbucati dalla sabbia senza apparenti avvisaglie.

Da un più attento esame, in realtà, il cono che normalmente si crea prima dell’uscita dei piccoli si è formato regolarmente ma è rimasto al di sotto di una crosta di sabbia generata dalle piogge di questi giorni. Quando la crosta superiore di sabbia si è rotta, i piccoli sono usciti quasi tutti contemporaneamente, rendendo difficile il conteggio preciso degli esemplari che verrà fatto riesaminando i filmati della webcam. In assenza della luce della luna, i piccoli hanno impiegato un pochino di tempo per trovare la strada per arrivare al mare ma, una volta individuata, si sono diretti verso l’acqua. Nonostante non ci fossero state avvisaglie, il Gruppo Ligure Tartarughe aveva deciso di predisporre il corridoio che va dal nido alla battigia per aiutare i piccoli esemplari nel loro primo ingresso in mare.

La mattina del 6 settembre, Acquario di Genova e Delfini del Ponente hanno perlustrato la spiaggia e i frangiflutti presenti in mare davanti agli stabilimenti per controllare che non ci fossero piccoli esemplari in difficoltà. Il monitoraggio h24 continua dal momento che potrebbero fuoriuscire altri esemplari nei giorni successivi.

Nella notte tra l’8 e il 9 settembre, dopo una giornata di forti piogge, a partire dalle ore 22:50 e fino alle ore 2 circa, dopo circa 72 ore dalla prima emersione, dal nido di Arma di Taggia sono usciti altri 8 esemplari di Caretta caretta cui sono seguiti nella notte tra il 9 e il 10 settembre, altri 15 piccoli.

Da un riesame più attento dei video della prima emersione, la stima è che siano fuoriusciti oltre 60 esemplari, portando il totale ad oggi a oltre 80 nascite.

Nel tardo pomeriggio del 15 settembre, i biologi di Acquario di Genova e Arpal hanno aperto il nido e raccolto tutte le informazioni scientifiche.
Sono 104 le uova trovate di cui 93 schiuse e 11 non sviluppate, con una percentuale di successo di oltre l’89%. 

 
Le nidificazioni di <br>tartaruga <i>Caretta caretta</i> in Liguria

Il nido di Alassio
Le nidificazioni di <br>tartaruga <i>Caretta caretta</i> in Liguria
Alle prime luci dell’alba del 21 luglio 2024 i guardiani della spiaggia hanno visto una tartaruga mentre scavava sotto un lettino dei bagni Londra e hanno potuto riprendere la tartaruga mentre rientrava in mare. Avvertita la Guardia Costiera, sono stati chiamati gli eserti del GLIT che a loro volta hanno allertato l’associazione DDP e si sono recati sul luogo. Durante il sopralluogo, nonostante le tracce non fossero chiarissime, è stato cercato e trovato il nido, delimitata la zona, raccolto un campione di sabbia, posizionato il datalogger per il rilevamento della temperatura e contattata l’amministrazione comunale.

Il nido di Finale Ligure

Le nidificazioni di <br>tartaruga <i>Caretta caretta</i> in Liguria
 
Nella notte di venerdì 2 agosto, intorno alle 23.30 è stata avvistata sulla spiaggia di Finale Ligure, presso i bagni Boncardo, una tartaruga Caretta caretta che stava ultimando la fase di deposizione delle uova. 

Proprio in una spiaggia finalese si era registrata la prima nidificazione in Liguria nel 2021, quando erano state individuate tre piccole tartarughe marine. 

Anche per quest’ultima deposizione è stata allertata la Guardia Costiera, che ha sua volta chiamato gli esperti del Gruppo Ligure Tartarughe marine (GLIT), avviando la procedura con la delimitazione dell’area intorno al nido.  

Il GLIT – ne fanno parte Acquario di Genova, coordinatore, Arpal, Università di Genova e Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta - ha raccolto tutte le informazioni, coordinato l’intervento ed effettuato il sopralluogo per la ricerca del nido che è stato trovato nella zona indicata a circa 8 metri dalla battigia. Insieme al GLIT ha partecipato l’Associazione Menkab, operante sul territorio, e la Guardia Costiera. 



Il nido di Pietra Ligure

Le nidificazioni di <br>tartaruga <i>Caretta caretta</i> in Liguria
Nella serata del 13 agosto, un esemplare di Caretta caretta è stato avvistato da alcuni passanti intorno alle ore 21:30 sulla spiaggia di Pietra Ligure, presso i bagni Iguana Beach mentre stava ultimando la fase di deposizione dopo essersi fatta spazio tra i lettini.  

Gli stessi passanti hanno immediatamente allertato la Guardia Costiera e SOS Tartarughe Legambiente. La Guardia Costiera a sua volta ha chiamato gli esperti del Gruppo Ligure Tartarughe marine (GLIT), avviando la procedura con la delimitazione dell’area intorno al nido. Il monitoraggio del nido è svolto dal GLIT in collaborazione con l’associazione Menkab.
Il Vademecum del GLIT in caso di ritrovamento di un nido di tartaruga

Come comportarsi in caso di avvistamento delle tracce di tartaruga sulla spiaggia, di ritrovamento di un esemplare di tartaruga appena nato o di un nido?

In caso di avvistamento delle tracce di tartaruga sulla spiaggia, di ritrovamento di un esemplare di tartaruga appena nato o di un nido, ecco la procedura individuata dagli esperti per un’ottimale gestione dell’evento.

  • Chiamare il “Numero Blu” 1530 della Guardia Costiera (chiamata gratuita disponibile h24) per segnalare la scoperta di un nido o il ritrovamento degli esemplari.
  • Fotografare o riprendere il sito, le tracce e, se c’è, la tartaruga, senza flash e mai frontalmente, in silenzio per non spaventarla ed interrompere la nidificazione. Non toccare per alcun motivo, né la tartaruga adulta, né i piccoli.
  •  Avvisare il proprietario o concessionario dell’area.
  • Individuare il perimetro dello scavo, delimitare provvisoriamente un'area di sicurezza idonea di almeno 3 mt (senza infilare bastoni o altro nella sabbia per non danneggiare le uova) ed aspettare le indicazioni date da personale qualificato per ulteriori azioni.
  • Non pulire la zona con alcun mezzo, per non cancellare le tracce.

La specie Caretta caretta

È la specie di tartaruga più diffusa nel Mar Mediterraneo e l’unica nidificante in Italia.

Dimensioni: può raggiungere 110 centimetri di lunghezza di carapace e un peso di 180 chilogrammi.

Dieta: crostacei, molluschi, piccoli pesci, alghe, spugne, meduse.A causa della sua dieta opportunistica, ingerisce di frequente rifiuti. Per questo, a livello europeo è considerata un animale sentinella del marine litter (MSFD 2008/56/EC).

Nidificazione: le aree di nidificazione sono concentrate nella metà orientale del Bacino Mediterraneo. Il periodo di deposizione si colloca tra fine maggio e agosto e ogni femmina depone, ogni 2-3 anni, da 3 a 4 nidi a stagione.La deposizione avviene di norma nelle ore notturne. Ogni nido contiene in media un centinaio di uova, deposte in una buca scavata nella sabbia e lì lasciate dalla femmina, dopo essere state accuratamente ricoperte.

Negli anni la nidificazione ha iniziato a verificarsi anche lungo le coste più settentrionali, dal 2013 in Toscana, nel 2016 in Francia (St. Aigulf) fino alla prima nidificazione in Liguria del 2021 a Finale Ligure (SV) e in Veneto a Jesolo, rispettivamente i nidi più a nord del Tirreno e dell’Adriatico, seguite dalla nidificazione sempre in Liguria a Levanto nel 2022 e a Laigueglia, Arma di Taggia e Alassio nel 2024.

 

Il calore della sabbia consente l’incubazione delle uova. La durata del periodo di incubazione varia in relazione all’andamento termico stagionale e alle caratteristiche della sabbia (colore, granulometria, umidità), oscillando tra i 45 e i 70 giorni.

La temperatura della sabbia determina il sesso delle piccole tartarughe, nel corso del loro sviluppo embrionale: al di sopra di un valore soglia di circa 29° C (a metà della camera delle uova, in condizioni ottimali) nasceranno femmine, al di sotto maschi.

I piccoli, rotto il guscio grazie ad una struttura particolare, il dente da uovo (perso nel giro di due settimane) non emergono subito dal nido, ma alcuni giorni dopo (in genere 3-4), periodo necessario al riassorbimento del sacco vitellino e al “raddrizzamento” del carapace. L’emersione può essere sincrona o protrarsi per alcune notti, in relazione alla maggiore o minore sincronia nei tassi di sviluppo embrionali.

Ad emersione avvenuta (in genere nelle ore notturne per evitare i predatori e la disidratazione delle alte temperature diurne), i piccoli si dirigono verso il mare, che corrisponde in natura all’orizzonte più luminoso. Questo comportamento spiega gli effetti di disorientamento che l’illuminazione artificiale determina sui piccoli, portandoli a dirigersi verso terra causandone la morte. Una volta giunti in mare, i piccoli nuotano ininterrottamente per oltre 24 ore, grazie alle riserve immagazzinate, allontanandosi dalla costa per raggiungere zone ricche di nutrienti in alto mare.

 

 

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